"Anche a casa mia - riprende Pino - la pizzaiola di carne era una delle pietanza più frequenti. Ricordo come mia madre la curava con dedizione al fine di mascherare la carne che a me proprio non piaceva e che soltanto accompagnata dal contesto di sapori diversi, riusciva a farmela buttar giù.."
Insomma una bella pagina da "libro Cuore" ( anzi di Mastro Don Gesualdo, per rimanere tra le mura di Casa..), con le patate a fettine tipiche della pizzaiola tradizionale, riproposte in forma di patata schiacciata che diventa il letto dove trovano un esilio sicuro gli straccetti di merluzzo affumicati, i pomodorini datterini confit e piccole foglioline di basilico
Sotto il pesce una patata con la funzione di "materasso" ed una salsa di pesto leggera.. a dire il vero la patata un pò ruba sapore alla spigola e la salsa di pesto non riusce a farsi "ascoltare", probabilmente il suo compito era soltanto estetico ed il piatto bruciacchiava le dita ( un pò salamandrato )
E' inutile dire quanto possa amare la cialda del cannolo con la crema di ricotta, corrisponde all'affetto per il panettone dei milanesi od al babà per i napoletani, e questa senza dubbio è stata eseguita con grande conoscenza. In particolare la frittura della cialda ha evitato le pesantezze che a volte la pasticceria siciliana presenta, così come fluida al palato scorreva la crema di ricotta senza eccessi zuccherini. Ma la palla di gelato stonava. Come se avessimo inserito nello spartito delle 4 Stagioni di Vivaldi un pianoforte che, in se, è forse lo strumento più completo che esista, ma nulla apporterebbe, così come il gelato, all'equilibrio e magnificenza di un'opera già di per se completa!
A fine pasto ho chiesto a Pino qualche informazione su di lui ed il suo ristorante. In cucina sono 9, in sala 4. La pietanza che ama di più? La pasta con le sarde: "speri che non finisca mai.."; il suo mito? Gualtiero Marchesi: "ha aperto una strada per tutti noi"; gli altri che stima? Aimo e Nadia, Santin, "artigiani della ristorazione. Uomini che portano avanti le loro idee senza montarsi ma senza rinunziare alle novità". Come lui, come Pino Cuttaia: avanti adagio nel mare mosso della ristorazione, con rotta in direzione futuro radioso, con la sicurezza di una tecnica senza incertezze e la consapevolezza di essere depositario privilegiato di una tradizione gastronomica, qual è quella siciliana, fonte inesauribile d'ispirazione.