mercoledì 6 giugno 2007

Silvana e gli Spaghetti al Fuoco. Diario di Salina


A Lingua di Salina, e non solo, tutti conoscono Silvana D'Albora. Patron e chef del Ristorante il Gambero.
Gestisce con il fratello il ristorante fondato dal padre, mentre le altre due sorelle le possiamo conoscere sempre a Lingua, l'una a reggere il ristorante Portobello e l'altra il Delfino. Silvana è famosa per gli Spaghetti al Fuoco.

Dopo averli provati non ho potuto fare a meno che irrompere nella cucina grande e tutta nuova di Silvana. L'ho trovata con la padella in mano, sicura di se. E' così mi ha rivelato la ricetta. L'ho già provata a casa mia ed è molto piaciuta al mio amico Emilio ed ai signiori Volpe. Ovviamente quella di Silvana è superiore.. ecco la ricetta. Tagliare in due i pomodorini ciliegini e metterli a marinare in olio con sale, aglio, peperoncino fresco e basilico. Dopo circa due ore il tutto è pronto per essere saltato in padella con gli spaghetti appena scolati e molto al dente. Servire con una generosa spolverata di ricotta infornata salata grattuggiata grossolanamente. L'antipasto aveva già rivelato la buona tecnica di Silvana. Gli spiedini di palamito infatti erano particolarmente gustosi, una sapiente marinatura con aceto balsamico e ketchup (segreto strappato a Silvana) gli avevano fatto perdere l'asprezza tipica del palamito, donandogli anche una morbitezza nuova. L'antipasto prevedeva anche una buona frittella di neonata che non poteva essere mangiata dai miei compagni di una cena che s'inseriva nel programma della terza edizione del Salina Isola Slow Food. Tra i temi principali infatti della manifestazione organizzata dal fiduciario di Messina, Saro Gugliotta, non a caso la diffusione di una cultura della pesca sostenibile. A completare l'antipasto il classico orto di salina: cucunci, pomodori secchi, capperi ed involtini di melanzane e peperoni arrosto.
Di buon livello anche l'altro primo piatto. Pennette con pomodorini, tonno, cipolle, acciughe, capperi, melanzane e basilico.

Altra riproposizione del Palamito. I capperi denunciano la "mano eoliana" di Silvana.

Ed infine calamaretti alla malvasia (peccato siano arrivati quando ormai eravamo satolli).

Il vino che ci ha accompagnato a tutto pasto era anch'esso di Salina. Perciato, un Bianco di Sicilia Igt prodotto dalla azienda Fenech.

7 commenti:

Unknown ha detto...

BRAVO BENNY COMPLIMENTI

Anonimo ha detto...

Buonasera Benny, ho provato gli "spaghetti al fuoco" dopo aver seguito con attenzione la ricetta da lei presentata. Ho preparato tutti gli ingredienti, li ho fatti marinare ed il mio fidanzato ha completato la cottura facendo saltare tutto in padella.
Risultato soddisfacente! Solo dopo però ci siamo accorti che al posto della ricotta dolce avevo spolverato quella salata; secondo lei in cosa ha perso la pietanza? Mi piacerebbe conoscere un suo parere, perchè io da sola non avrei notato nessuna stonatura.
A proposito invece del vino che ha accompagnato le pietanze al "Ristorate il Gambero", ha detto si trattava di un prodotto dell'azienda Fenech, ma questa azienda non produce anche la Malvasia? Perchè non ci racconta qualcosa in più delle Malvasie di Salina? Ultimanete leggevo su un quotidiano messinese un articoletto intitolato"La Malvasia sbarca in Corea" e si riferiva proprio alla Malvasia dell'azienza di Francesco Fenech di Salina che partecipava alla quinta rassegna intenazionale del vino a Seoul. Grazie sempre della sua bravura! BA03

Anonimo ha detto...

Buonasera ba03. Ho chiesto ad un mio amico coreano quale margini di successo potrebbe avere la Malvasia di Salina tra i suoi connazionali. Mi ha confermato che in Corea la strada olfattiva ed organolettica di questa bevanda è stata preparata nei secoli dalla diffusione di un liquore a base di petali di crisantemi, originario della Cina. Circa poi le malvasie di Salina più in generale, le posso dire che ho partecipato di recente ad una degustazione organizzata da Slow Food Messina, durante la quale erano presenti 13 produttori, la maggior parte dei quali orginari di Salina. Un'isola che negli ulimi anni, grazie allo strepitoso successo di questa Doc, ha beneficiato di una ripresa dei terreni, prima abbandonati ed oggi quasi tutti adibiti a vitigni, che forse non conosce eguali nella sua storia. Ed ora andiamo alle note dolenti. Confondere una ricotta dolce con una salata non è cosa da poco. Un pò come mettere il sale nel caffè o lo zucchero nell'acqua degli spaghetti. Ma, fortunatamente, il vostro errore è stato soltanto apparente perché la ricetta di Silvana - così come ho descritto - prevede la ricotta salata, così come lei dice di aver fatto. Per questo non ha notato stonature. Suppongo lei sia messinese, visto che riporta di aver letto un quotidiano della Città dello Stretto. Allora la informo che sabato 23 giugno lo Slow Food di Messina organizzerà a Sinagra, sui Nebrodi, la quarta edizione della Festa della Tosatura. A presto e grazie per le positive attestazioni

marcella candido cianchetti ha detto...

da provare questi spaghetti al fuoco ciao

Anonimo ha detto...

conoscete la ricetta del famoso mattone di tonno del ristorante porto bello a Salina? saluti Lav

Anonimo ha detto...

comincio col dire che gli spaghetti al fuoco non li ha inventati silvana del gambero, ma la sorella chef del ristorante porto bello, (che non si trova a lingua) ma a Santa Marina Salina ....in più i pomodorini non si lasciano mai a macerare e non si saltano assolutamente in padella...p.s. informatevi bene prima di scrivere cose non veritiere...a presto

Anonimo ha detto...

p.s. rispondo al signore che chiede la ricetta del mattone di tonno
la vera ricetta la conosce soltanto il figlio della signora Marilena chef del ristorante porto bello....