E' tradizione dei Monti Nebrodi (in Sicilia) festeggiare il giorno in cui il calendario ricorda Giovanni Battista (24 giugno) la tosatura delle pecore
Le pecore vengono prima radunate in uno spazio recintato...
... poi vengono prese da una delle zampe posteriori...
quindi vengono messe con le spalle a terra e mentre uno tiene le zampe tra loro vicine, l'altro le lega..
..così sono pronte per essere tosate
La tosatura avviene con una grande forbice, una sorta di cesoia, che le mani esperte di mastro Peppino fanno ruotare intorno la pecora, senza mai tagliarla, liberandola dal vello e donandogli un po' di frescura
La pecora durante la tosatura non è molto rilassata... un timore atavico le fa temere che da un momento all'altro potrebbe essere spinta in un fosso, dove ancora viva e ricoperta di carta da forno verrebbe incendiata e cotta secondo la tradizionale (e speriamo in disuso) ricetta della "pecora nel fosso"
Il vello che mastro Nino ci mostra integro grazie alla sua maestrìa pesa circa tre chili ed il suo prezzo commerciale è di tre euro. Nonostante l'esiguità del prezzo nessuno è disposto a comprarlo ed anzi diventa un ulteriore problema liberarsene in quanto è equiparato dalla normativa in materia ambientale ad un rifiuto speciale. Eppure un tempo non era così. Le pecore venivano tosate ad inizio estate a ridosso dei matrimoni ed i loro velli facevano parte dei corredi delle spose
La festa della tosatura è stata organizzata a Sinagra lo scorso 23 giugno
Il merito dell'iniziativa è stato di Saro Gugliotta (centro della foto), instancabile fiduciario di Slow Food Valdemone (Messina), con lui quest'anno anche i soci del Longano guidati da Nino Gentile (sinistra di chi guarda). Ispiratore Pippo Borrello (a destra), uno dei Fratelli della Locanda Borrello di Sinagra, autentico santuario del mangiar sano (ed anche bene)
..così sono pronte per essere tosate
La tosatura avviene con una grande forbice, una sorta di cesoia, che le mani esperte di mastro Peppino fanno ruotare intorno la pecora, senza mai tagliarla, liberandola dal vello e donandogli un po' di frescura
La pecora durante la tosatura non è molto rilassata... un timore atavico le fa temere che da un momento all'altro potrebbe essere spinta in un fosso, dove ancora viva e ricoperta di carta da forno verrebbe incendiata e cotta secondo la tradizionale (e speriamo in disuso) ricetta della "pecora nel fosso"
Il vello che mastro Nino ci mostra integro grazie alla sua maestrìa pesa circa tre chili ed il suo prezzo commerciale è di tre euro. Nonostante l'esiguità del prezzo nessuno è disposto a comprarlo ed anzi diventa un ulteriore problema liberarsene in quanto è equiparato dalla normativa in materia ambientale ad un rifiuto speciale. Eppure un tempo non era così. Le pecore venivano tosate ad inizio estate a ridosso dei matrimoni ed i loro velli facevano parte dei corredi delle spose
La festa della tosatura è stata organizzata a Sinagra lo scorso 23 giugno
Il merito dell'iniziativa è stato di Saro Gugliotta (centro della foto), instancabile fiduciario di Slow Food Valdemone (Messina), con lui quest'anno anche i soci del Longano guidati da Nino Gentile (sinistra di chi guarda). Ispiratore Pippo Borrello (a destra), uno dei Fratelli della Locanda Borrello di Sinagra, autentico santuario del mangiar sano (ed anche bene)
1 commento:
Buonasera Benny, come sempre è sconvolgente la sua bravura nel descrivere la tradizione, non solo culinaria, della Sicilia. Mi ha colpito molto il contenuto di questo articolo ed in modo particolare la bellezza delle foto da lei allegate; le immagini espressione della pecora impaurita ed il vello mostrato per intero si commentano da sole. Lei ci ha permesso, attraverso il suo articolo, di immergerci all'interno della nostra "calda" Sicilia e mi permetto di ringraziarla soprattutto a nome di quei piccoli e semplici contadini che, con le mani rovinate dal lavoro e spesso dimenticati, il giorno della "della festa della tosatura" si sono sentiti un pò protagonisti. Sky 72
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