In occasione dell’annuale Fiera Campionaria di Messina, evento che fa parte da decenni delle tradizioni cittadine, nella terrazza dell’ex Irrera a mare (fortunato ritrovo della Dolce Vita messinese degli anni ’60) dalla quale lo sguardo abbraccia lo Stretto di Messina, dalla Falce, alla Madonnina fino a Punta Faro, si alza ogni sera, per un totale di dieci serate, il sipario del Teatro del Gusto, un evento SlowFood, già proposto nelle ultime edizioni del Salone del Gusto di Torino e di SlowFish a Genova Attori delle dieci serate del Teatro del Gusto il cui tema è, neanche a dirlo, il pesce, non solo alcuni tra i migliori chef siciliani, le cui interpretazioni delle tradizioni isolane hanno commosso e deliziato, ma anche docenti ed esperti in materia che snocciolano preziose informazioni.
Il tema è il pesce, ma, come sempre accade quando promotore è Slow Food, l’occasione diventa propizia per lanciare importanti messaggi: i leitmotiv dell’evento diventano quindi “Mangiamoli giusti” in riferimento alle “giuste taglie” del pescato con relative misure in centimetri ( l’aragosta per esempio si misura dalla lunghezza della sua testa - detta carapace - e deve essere almeno 9 centimentri ) e, in particolare la sera del 13 agosto scorso, il pesce dimenticato, una proposta concreta di pesca eco – sostenibile
Sul palco attorno a pochi candidi tavoli finemente arredati da uno degli sponsor della serata, (un appunto, il candelabro a bracci che impediva una “lineare” conversazione vis a vis) un istrionico Saro Gugliotta, fiduciario di Slow Food Valdemone, si muove con maestria e grande carica comunicativa. Una cucina attrezzata e spaziosa, una cornice d’eccezione (lo Stretto di Messina), refoli di brezza marina e il pungente odore del mare completano la scenografia del Teatro del Gusto
Il tema è il pesce, ma, come sempre accade quando promotore è Slow Food, l’occasione diventa propizia per lanciare importanti messaggi: i leitmotiv dell’evento diventano quindi “Mangiamoli giusti” in riferimento alle “giuste taglie” del pescato con relative misure in centimetri ( l’aragosta per esempio si misura dalla lunghezza della sua testa - detta carapace - e deve essere almeno 9 centimentri ) e, in particolare la sera del 13 agosto scorso, il pesce dimenticato, una proposta concreta di pesca eco – sostenibile
Sul palco attorno a pochi candidi tavoli finemente arredati da uno degli sponsor della serata, (un appunto, il candelabro a bracci che impediva una “lineare” conversazione vis a vis) un istrionico Saro Gugliotta, fiduciario di Slow Food Valdemone, si muove con maestria e grande carica comunicativa. Una cucina attrezzata e spaziosa, una cornice d’eccezione (lo Stretto di Messina), refoli di brezza marina e il pungente odore del mare completano la scenografia del Teatro del Gusto
Ospiti di Slow Food e di Saro Gugliotta sono Giacomo Zagami, docente universitario di Ecologia del plancton e il dottor Santo Morabito, responsabile del servizio dietetico dell’Azienda Ospedaliera Piemonte nonché presidente dell'Associazione dei dietologi di Sicilia che illustrano, sollecitati e guidati dall’abile presentatore, tipologia, caratteristiche e proprietà organolettiche del pescato dello Stretto di Messina
Il fondale marino dello Stretto di Messina è molto profondo, si presenta simile ai ripidi, rocciosi versanti di una catena montuosa ed ha una forma ad imbuto; le sue caratteristiche geo – morfologiche lo rendono unico, come spiega Giacomo Zagami, e rendono uniche anche flora e fauna, tipicamente mediterranee da un lato e con “incursioni atlantiche” dall’altro, favorite dalla presenza di forti correnti che garantisco plancton a volontà ed acque sempre pulite.
Una cospicua presenza di pesce azzurro caratterizza questo tratto di mare, varie specie cosiddette pelagiche perché vivono lontano dalle coste in profondità.
Abbandonata per qualche minuti la postazione al tavolo Saro Gugliotta si dirige in cucina dove lo attendono i veri protagonisti di questa prima parte dello spettacolo, il laboratorio del gusto che coniuga informazione e degustazione. Ad attenderlo Nunzio Micali del ritrovo messinese "Sala Ausilia"
Una cospicua presenza di pesce azzurro caratterizza questo tratto di mare, varie specie cosiddette pelagiche perché vivono lontano dalle coste in profondità.
Abbandonata per qualche minuti la postazione al tavolo Saro Gugliotta si dirige in cucina dove lo attendono i veri protagonisti di questa prima parte dello spettacolo, il laboratorio del gusto che coniuga informazione e degustazione. Ad attenderlo Nunzio Micali del ritrovo messinese "Sala Ausilia"
in compagnia di un bel esemplare di Auxis Thazard detto anche tonnarello o pisantuni
Giacomo Zagami ci informa che il pisantuni arriva al massimo a 50 cm di lunghezza e un chilo circa di peso; rassomiglia molto ad uno Sgombro per la forma slanciata del corpo e la presenza di striature blunero su fondo grigio-azzurro o blu scuro nella metà posteriore del dorso. Si pesca soprattutto tra giugno e settembre.
E’ un cosiddetto pesce azzurro, categoria che racchiude i pesci “poveri” ossia con un prezzo di mercato inferiore rispetto ad altre specie e quindi snobbato spesso anche dai pescatori che lo ributtano in mare.
Il pesce dimenticato, appunto.
E’ un cosiddetto pesce azzurro, categoria che racchiude i pesci “poveri” ossia con un prezzo di mercato inferiore rispetto ad altre specie e quindi snobbato spesso anche dai pescatori che lo ributtano in mare.
Il pesce dimenticato, appunto.
Mentre la platea ascolta interessata, lo chef Nunzio Micali è già all’opera ed invitanti aromi iniziano a stuzzicare l'olfatto ed il palato
Un ultimo contributo, infine, di Santino Morabito, esperto dietologo, che ci illustra i benefici di una dieta ricca di pesce. Il pesce infatti oltre ad un elevato valore nutritivo è ricco di omega 3, acidi grassi polinsaturi che svolgono un’azione benefica su cuore e circolazione. Particolare attenzione bisogna prestare ai metodi di cottura: infatti le proprietà organolettiche, le capacità nutritive e l'apporto calorico variano di molto secondo il metodo usato. Contrariamente a quanto si crede Morabito non inorridisce di fronte alla domanda se la frittura sia o meno contemplata in una dieta equilibrata. “Tutto dipende dalla temperatura dell’olio” avverte.
Più è alta, più la frittura è pesante e dannosa per l’organismo.
Dopo l’attenta e dettagliata presentazione da parte di Saro Gugliotta, arriva il momento della degustazione: Pasta alla ghiotta di pisantuni e pisantuni ca’ cipuddata
Più è alta, più la frittura è pesante e dannosa per l’organismo.
Dopo l’attenta e dettagliata presentazione da parte di Saro Gugliotta, arriva il momento della degustazione: Pasta alla ghiotta di pisantuni e pisantuni ca’ cipuddata
3 commenti:
complimenti per il suo blog
molto interessante
l'ho gia aggiunta nei preferiti:
roberto
ciao benny
come al solito messina è un buco dove tutti si conoscono...
bee quest anno la fiera me la sono persa ma mi sa che a differenza degli altri anni un qualcosa di interessante c era!!!
baci lalla
Bello ...
Spero sia stato divertente poter esser lì.
Un salutissimo da Roma
Posta un commento